Lavorare come traduttore di libri

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Abilità linguistiche ed editoriali dei traduttori di libri

Riassunto contenuto

Lavorare con le lingue offre diverse opportunità di carriera; indipendentemente dal settore di riferimento. A metà tra l’editoria e la mediazione linguistica spicca il traduttore di libri: figura professionale ibrida e complessa, dalle innumerevoli qualità e competenze a seconda dell’opera destinata alla mediazione scritta.

Diventare traduttore di libri non è semplice, specialmente in termini di curriculum di studi e avvio alla professione. La formazione prevista per tale carriera è complicata e non esente da naturali incidenti di percorso. Nonostante le difficoltà, l’obiettivo finale resta accessibile e raggiungibile per tutti.

Lavorare con le lingue: chi è e cosa fa il traduttore di libri

Prima di analizzare i possibili percorso di formazione che un aspirante traduttore di libri può intraprendere per esaudire il suo sogno, è bene approfondire le caratteristiche principali di questa figura professionale in termini di abilità, tecniche e strategie di traduzione.

Come lascia intendere il nome, a livello di competenze il ruolo del traduttore di libri può essere definito un perfetto ibrido tra l’editore e l’interprete. Esclusivamente dedito alla traduzione scritta, il mediatore editoriale.

Il professionista specializzato in traduzione di libri, romanzi o poesie è uno specialista di interpretazione di opere scritte: il suo compito è riportare il contenuto di una lingua di partenza a una lingua di arrivo.

Abilità linguistiche ed editoriali dei traduttori di libri

Abilità linguistiche ed editoriali dei traduttori di libri

Il problema della traduzione e la responsabilità del traduttore

La traduzione scritta non è, tuttavia, un compito semplice. Come più volte ribadito dal filosofo e saggista Walter Benjamin, il problema principale della traduzione risiede nell’impossibilità di trasmissione semantica da un testo A a un testo B.

La semiotica di una parola in una L1 (lingua uno) non sarà mai identica in una L2 (lingua seconda): c’è sempre uno scarto di significato impossibile da colmare. Ne consegue, la grande responsabilità del traduttore: riportare il senso dell’opera quanto possibile fedele all’originale.

Abilità linguistiche ed editoriali dei traduttori di libri

Considerata la complessità delle attività di interpretazione e mediazione linguistica, non sorprende l’ingente quantità di abilità, competenze e tecniche che un traduttore deve acquisire per svolgere al meglio il suo ruolo professionale.

A seguire la lista delle principali abilità linguistiche ed editoriale di un traduttore di libri:

  • Sensibilità pragmatica e interculturale: come accennato sopra, convertire un testo A in un testo B non è facile. La traduzione non è un semplice trasferimento letterale del significato delle parole. Il traduttore di libri deve governare la cultura della lingua di partenza per riportare il senso dell’opera in maniera accurata, coerente e naturale alla sensibilità linguistico-culturale della lingua di arrivo.
  • Abilità tecniche a livello linguistico: uno specialista in traduzione di libri deve possedere spiccate abilità linguistiche di base, ottimizzate a un livello avanzato e/o professionale in tutte le lingue coinvolte nella traduzione; in particolare nelle abilità di ricezione e comprensione del testo.
  • Competenze di mediazione e traduzione: per interpretare in maniera accurata il senso di un’opera scritta, il traduttore di libri deve avere abili competenze di traduzione oltre la semplice significazione lessicale: sfumature culturali e inferenze pragmatiche sono indispensabili per interpretare in maniera corretta un testo A e riportarlo fedelmente in un testo B.
  • Abilità di revisione e autocorrezione: non basta sapere le lingue per poter tradurre dei libri. Abilità editoriali come competenze di revisione e autocorrezione sono indispensabili per svolgere al meglio tale professione grazie alla rivisitazione dell’operato secondo le regole standard di coerenza e coesione di un corpo testo.

Come si diventa traduttore di libri? Consigli e percorsi formativi

Esistono diversi percorsi di studi per diventare traduttore di libri. Considerata la complessità della professione si suggerisce un curriculum di studi ibrido, arricchente sia sul piano interlinguistico sia nell’ambito editoriale.

Tra i percorsi di formazione più consigliati spicca la facoltà di mediazione linguistica, carriera accademica che prepara gli aspiranti traduttori ad acquisire tutte le competenze multilingue indispensabili per la buona riuscita della mediazione interculturale.

Conseguito il titolo di studio in lingue è possibile completare le competenze di traduzione con un master in editoria o un corso mirato in traduzione per opere editoriali.

A seguire la lista dei principali percorsi accademici (università, master e/o corsi) suggeriti per gli aspiranti traduttori di libri:

  • Mediazione Linguistica
  • Lingue e Letterature Straniere
  • Traduzione e Interpretazione
  • Editoria e Comunicazione

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