Tre film per chi studia Mediazione Linguistica

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Tre film per chi studia Mediazione Linguistica

Riassunto contenuto

Conoscere e saper parlare fluentemente in una o più lingue straniere apporta notevoli benefici. I vantaggi più evidenti non spiccano solo nell’ambito professionale, ma soprattutto nella sfera individuale e interpersonale.

Gli studenti di lingue e mediazione linguistica sviluppano una mente poliedrica, flessibile e con grande capacità adattiva alla situazione. Nei contesti comunicativi, il plurilinguismo assicura la buona riuscita dell’interazione, indipendentemente dalle diversità linguistico-culturali.

La facoltà di mediazione linguistica agevola difatti gli scambi interculturali, preparando il discente ad apprendere competenze specifiche del settore: laurearsi in lingue significa aver acquisito la sensibilità interculturale necessaria per favorire la mobilità linguistica internazionale.

Il grande investimento del plurilinguismo

Apprendere le lingue rappresenta un grande investimento per il futuro; e non solo per le grandi opportunità che le competenze linguistiche offrono nel mercato del lavoro. Conoscere almeno una lingua straniera ottimizza le facoltà cognitive e allarga i propri orizzonti conoscitivi: aumenta la consapevolezza culturale e accresce i valori della tolleranza e dell’empatia.

La conferma arriva da anni di letteratura scientifica. Numerosi studi provenienti da centri di ricerca e università di tutto il mondo condividono lo stesso risultato: le abilità linguistiche aumentano la flessibilità e adattabilità alla situazione, apportando notevoli benefici alla quotidianità del parlante multilingue.

Tre film per chi studia Mediazione Linguistica

Tre film per chi studia Mediazione Linguistica

Tra i principali vantaggi si ricordano

  • Ottimizzazione delle facoltà cognitive: i parlanti plurilingue sviluppano maggiori abilità di problem-solving, di attenzione selettiva e di controllo esecutivo. A lungo termine, conoscere più lingue riduce sensibilmente il rischio di sviluppare deficit cognitivi e altre malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.
  • Ottimizzazione delle abilità linguistiche: una maggiore esposizione a lingue differenti dalla propria lingua madre agevola la capacità di apprendimento delle lingue grazie a transfer linguistici e altre strategie durante la fase di interlingua.
  • Accrescimento della sensibilità culturale: conoscere più lingue aumenta la sensibilità e la consapevolezza interculturale.
  • Notevoli vantaggi nella sfera professionale: un mercato del lavoro sempre più globalizzato e interconnesso è alla costante ricerca di figure professionali con abilità multilingua.
  • Accrescimento interculturale: il plurilinguismo agevola l’interesse verso le diversità linguistiche, riduce le barriere e arricchisce il proprio bagaglio culturale di esperienze uniche.
  • Preservazione delle lingue: a livello internazionale, il plurilinguismo rappresenta la chiave più sicura di protezione delle lingue. I parlante plurilingue conservano la diversità linguistica avvicinando diverse culture, favorendo la mobilità linguistica a livello interazionale.
  • Ottimizzazione dell’intelligenza emotiva: l’esposizione a culture e lingue diverse favorisce la crescita e lo sviluppo di tolleranza ed empatia, emozioni sociali indispensabili per un mondo rispettoso e inclusivo.

I film più adatti per chi studia Mediazione Linguistica

Compresa la lista dei principali benefici del plurilinguismo per la crescita personale e nello scenario internazionale, non sorprende l’aumento della richiesta di iscrizione alla facoltà di mediazione linguistica: gli studenti sono sempre più consapevoli dell’importanza delle lingue nel contesto socio-economico attuale.

La disciplina prepara alla comunicazione interculturale, insegnando agli studenti tutte le abilità indispensabili per uno scambio linguistico cristallino e privo di ambiguità a ogni livello linguistico.

Per comprendere meglio l’efficacia di tale facoltà accademica si consiglia la visione di tre film a tema di grande spessore, quali:

  • Lost in Translation (2003)
  • Arrival (2016)
  • The Interpreter (2005)

A seguire una breve spiegazione di ciascun film, senza spoiler.

Lost in Translation

Malinconico e introspettivo, “Lost in Translation” è un’opera cinematografica che orbita attorno alla storia di Bob Harris (interpretato da Bill Murray) e Charlotte (interpretata da Scarlett Johansson) all’interno di una città straniera, tra una lingua incomprensibile e una cultura troppo distante.

Questo film immerge lo spettatore nella tragica quotidianità della condizione umana: un’esistenza dove impera il dubbio e nulla è certo, sensazione acutizzata in un luogo estraneo e spesso incomprensibile.

Per gli studenti di mediazione linguistica l’opera offre grandi spunti di riflessione circa la complessità della comunicazione interculturale tra linguaggio non verbale, malintesi sul piano pragmatico e il potere della traduzione per costruire veri ponti tra culture diverse.

Arrival

Il tema della comprensione interculturale approda anche nel mondo fantascientifico con “Arrival”, film distopico dedicato al tema dell’incomunicabilità a causa di uno sbarco extraterrestre.

Il tema principale è l’avvicinamento di specie diverse, dal cui incontro nasce un forte straniamento, sensazione che si radica nell’intimo del genere umano. Confusione e disorientamento sono l’accenno di un’alienazione completa conseguente all’incapacità umana di comunicare con una specie distante anni luce.

Il film rappresenta un grande prodotto cinematografico agli occhi degli apprendenti di lingue straniere per la rappresentazione dettagliata della complessità di un linguaggio alieno, incentivando la riflessione filosofica sulla caducità del tempo, ma soprattutto del linguaggio e, dunque, della fragilità del pensiero in assenza di un codice comune condiviso.

The Interpreter

Di tutt’altro genere, “The Interpreter” insegna i valori di eticità e imparzialità in un contesto politico teso e violento. Il thriller psicologico orbita attorno a Silvia Broome (interpretata da Nicole Kidman), interprete professionista delle Nazioni Unite.

Donna sveglia e brillande, Silvia si troverà in maniera accidentale in contesti scomodi, ma grazie alle sue spiccate abilità plurilinguistiche sarà in grado di sbrigliare complotti e altre situazioni spiacevoli.

In tale cornice, la competenza multilingue rappresenta uno strumento intangibile dai grandi poteri: i suoi effetti sono concreti e modificano la realtà circostante. Anche in quest’opera le lingue si rivelano per quello che sono: veri ponti di mediazione tra mondi.

 

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