Perchè studiare l’inglese?
Imparare l’inglese
Studiare l’inglese non vuol dire solamente assicurarsi un posto nel mondo del lavoro, ma anche apprendere una lingua che è ormai connaturata nella vita quotidiana di ognuno di noi. Oggi, è impossibile prescindere dallo studio della lingua inglese non solo in ambito professionale, ma anche per viaggiare e socializzare.
Per raggiungere un alto grado di conoscenza della lingua, è necessario affidarsi a Istituti che garantiscano uno studio non solo teorico, ma anche pratico e tecnico. Un percorso formativo di lingua inglese come quello offerto dalla SSML San Domenico a Roma, ad esempio, è un corso di inglese che garantisce un elevato numero di ore in lingua (il più alto nel Lazio), laboratori linguistici e classi a numero ridotto, che consentono agli studenti di terminare il Corso Triennale con una preparazione che si attesta al livello C2.
Ma quali sono le caratteristiche principali della lingua più studiata al mondo?
Lingua Inglese: le caratteristiche
Sebbene abbia molti termini affini alla lingua francese, l’inglese non fa parte del gruppo delle cosiddette lingue romanze. L’idioma anglosassone, infatti, non deriva dal latino, ma appartiene al ceppo delle lingue germaniche.
Ha delle caratteristiche peculiari, che la rendono unica all’interno del panorama linguistico:
- L’ordine delle parole: l’inglese ha regole molto ferree rispetto alla posizione di soggetto, predicato e complemento all’interno della frase;
- La pronuncia: diversamente dall’Italiano, l’Inglese non è una lingua fonetica e, pertanto, le parole non si pronunciano come si scrivono;
- I “false friends”: gli studenti compiono spesso errori di traduzione a causa dei cosiddetti “falsi amici”, ovvero termini ai quali per assonanza si tende ad attribuire un significato diverso da quello reale;
- I tempi verbali: nella lingua inglese esistono i tempi verbali “perfetti”, che si riferiscono ad azioni avvenute in un momento non precisato del passato, ma i cui effetti continuano anche nel presente.
Lingua Inglese e sbocchi professionali
L’inglese è sicuramente la lingua più parlata in ambito professionale. In particolare, i settori in cui la sua presenza è dominante sono internet, gli affari e il commercio internazionale. Perché è così utilizzata nel mondo del lavoro? Le motivazioni riguardano sia fattori politici che economici. La lingua inglese, infatti, non solo viene parlata da oltre 60 nazioni in tutto il mondo, ma di queste fanno parte anche le più influenti e potenti del pianeta, una fra tutte gli USA.
Il ruolo chiave dell’inglese si rispecchia anche nell’offerta formativa di percorsi accademici come quello in Mediazione Linguistica, in cui lo studio di questa lingua è di norma obbligatorio. Una lingua, quindi, che non appartiene solo alla sfera del “business”, ma che è fondamentale anche se si vuole intraprendere la carriera da interprete e/o traduttore. Una volta terminata la formazione, queste figure professionali potranno scegliere se lavorare in ambito turistico, giuridico, diplomatico, nella comunicazione e nel marketing.
La cultura inglese
Dalla classica “cup of tea” alla Regina Elisabetta II, dal Big Ben alla guida a sinistra, l’Inghilterra è ricca di simboli che rendono la sua cultura famosa in tutto il mondo. Una cultura fatta di storia, tradizione e folklore, ma anche d’innovazione e avanguardia artistica e musicale. Nello stesso territorio convivono le tranquille e caratteristiche campagne inglesi insieme a città come Londra, che sono vive, moderne, piene di attrazioni e vita notturna.
E poi, come non citare il tipo accento british? Una particolarità resa ancora più unica e riconoscibile da personaggi di fantasia come Sherlock Holmes, vera e propria icona della letteratura e del cinema.
Le curiosità sulla lingua inglese
Tra le curiosità più interessanti che riguardano la lingua inglese, c’è sicuramente il suo costante aggiornamento. L’inglese è un idioma in continua evoluzione, il cui dizionario ogni anno si arricchisce di termini nuovi, tra cui neologismi, slang ed espressioni gergali.
Un’altra curiosità, che forse in pochi conoscono, riguarda William Shakespeare. Il famoso drammaturgo inglese, infatti, ha contribuito con l’invenzione di oltre 1.000 parole alla formazione della lingua così come oggi viene ancora parlata.
Infine, lo sapete qual è la parola con più definizioni del vocabolario inglese? Il termine set, che vanta ben 430 significati all’interno dell’Oxford English Dictionary. Può interessarti la pagina dedicata al dizionario Inglese
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I termini della traduzione audiovisiva
Traduzione audiovisiva: definizione e origini
Con traduzione audiovisiva si indica una particolare tipologia di trasferimento linguistico, che consiste nel tradurre i dialoghi di un prodotto audiovisivo dalla lingua di origine a quella di destinazione. I prodotti audiovisivi più conosciuti e diffusi sono film, serie tv e documentari, ma più in generale, si possono designare in questo modo tutti i prodotti che comunicano sia attraverso il canale acustico, sia mediante quello visivo. Quando è nata l’esigenza di rendere accessibili a tutti questa particolare tipologia di prodotti? La traduzione audiovisiva affonda le sue origini negli anni Trenta del XX secolo, quando si verificò il passaggio dal cinema muto a quello sonoro. L’esigenza di tradurre i film provenienti dall’estero e la moltiplicazione dei generi cinematografici e dei canali audiovisivi, ha portato alla nascita di diverse tipologie di traduzione e di un glossario legato al settore.Traduzione audiovisiva: la terminologia
Tra le tecniche di traduzione più conosciute dal pubblico e più utilizzate dai professionisti del settore troviamo il doppiaggio e il sottotitolaggio. Esistono, tuttavia, molti altri metodi, che possiamo racchiudere all’interno di una vera e propria terminologia specifica. Quali sono, quindi, i termini della traduzione audiovisiva?Lip-sync e simil-sync e oversound
Il lip-sync consiste nella sincronizzazione di ogni battuta sui movimenti delle labbra di chi parla a video; nel simil sync, invece, l’adattatore non si basa sui movimenti delle labbra, ma si limita a rispettare le pause e la lunghezza dei dialoghi; infine, l’oversound prevede che l’audio inizi un paio di secondi dopo e termini un paio di secondi prima rispetto a quello in lingua originale.Respeaking
II respeaking è una tecnica che permette, attraverso il riconoscimento del parlato, di produrre sottotitoli in tempo reale. Viene utilizzata, in particolar modo, per rendere accessibili alcuni prodotti audiovisivi ai non udenti. Le competenze richieste a un respeaker sono affini a quelle di un interprete simultaneo.Sottotitolazione interlinguistica ed intralinguistica
Un contenuto audiovisivo può essere sottotitolato sia in una lingua diversa dall’originale (sottotitolazione interlinguistica), sia nella stessa lingua (sottotitolazione intralinguistica). Nel primo caso il lavoro viene svolto da sottotitolatori con elevate capacità traduttive, nel secondo da professionisti esperti di disabilità sensoriali.Doppiaggio e voice over
Complice il fatto che i doppiatori italiani siano considerati tra i più bravi al mondo, il doppiaggio è sicuramente più conosciuto rispetto al voice over. Qual è la differenza tra le due tecniche? Il doppiaggio consiste nel prestare la propria voce ad un personaggio, mentre il voice over è la cosiddetta “voce fuori campo”, come ad esempio quella del narratore nei film. Se vuoi approfondire tutte le tecniche di traduzione dei prodotti audiovisivi, scopri il programma del nostro Master professionale in traduzione audiovisiva, realizzato in collaborazione con SDI Media.Vuoi partecipare al MASTER DI TRADUZIONE AUDIOVISIVA
Facoltà di lingue o Mediazione linguistica. Quali sono le differenze?
Per tutti coloro che vogliano studiare le lingue straniere, le strade da poter intraprendere sono sostanzialmente due: facoltà di lingue e letterature straniere o mediazione linguistica.
Quale scegliere? Quali sono le differenze?
Per aiutarvi a compiere una scelta consapevole, analizziamo in cosa differiscono i due percorsi e quali sono gli sbocchi lavorativi che offrono.
Facoltà di lingue o mediazione linguistica?
Lingue e letterature straniere è una facoltà adatta per chi desidera intraprendere un percorso di studio umanistico e filologico. In questo caso, le future possibilità professionali sono legate principalmente al mondo dell’insegnamento e della ricerca.
La mediazione linguistica, invece, è ideale per chi vuole studiare le lingue da un punto di vista tecnico e in maniera fortemente pratica.
Questo comporta delle grandi differenze nel piano studi dei due percorsi. In particolare, rispetto alla facoltà di lingue, Mediazione linguistica offre:
- un maggior numero di ore in lingua
- lo studio delle lingue in maniera approfondita che permette di raggiungere un alto grado di competenza, e di conoscenza della lingua livello C2
- lo studio di tre lingue a partire già dal primo anno di corso
Questo tipo di preparazione è spendibile soprattutto in aziende pubbliche e private, nazionali e internazionali, nel turismo, nella comunicazione e nella pubblica amministrazione.
Il Corso Triennale della San Domenico si articola in 5 indirizzi tra cui scegliere, che rispecchiano i differenti percorsi professionali:
- Management e sviluppo del territorio
- Classico per interpreti e traduttori
- Relazioni internazionali
- Adattamento dell’audiovisivo e sottotitolaggio
- Criminologia e linguistica forense
Ma quali sono, nello specifico, le professioni che si possono svolgere con una laurea in mediazione linguistica?
Dubbi sul percorso universitario?
Traduttori, interpreti, adattatori: chi sono e di cosa si occupano?
Gli sbocchi professionali principali del Corso in Mediazione Linguistica sono due: il traduttore e l’interprete. Il primo si occupa della parte scritta della mediazione, traducendo testi di vario genere (letterario, scientifico etc..), mentre il secondo di quella orale. Durante il percorso di studi triennale della San Domenico, gli studenti hanno modo di apprendere entrambe le professioni e decidere se imboccare entrambe le strade o indirizzarsi su una delle due. Al traduttore e all’interprete, si vanno ad aggiungere poi i lavori legati alla traduzione audiovisiva con le figure dell’adattatore e del sottotitolatore.
Scopriamo quindi nel dettaglio in cosa consiste il lavoro dei mediatori linguistici e in quali ambiti e contesti si può esercitare.
Adesso è arrivato il momento di partecipare ad un open day! Se ami le lingue perché non iniziare dalla SSML San Domenico?
Lavoro Traduttore
Il traduttore trasmette in forma scritta il messaggio contenuto in un testo redatto in lingua straniera, avvalendosi delle sue conoscenze oltre che linguistiche anche culturali e istituzionali. Non altera il messaggio, ma “penetra” lo spirito dell’opera originale. Il suo è un lavoro altamente specialistico che può essere esercitato sia da libero professionista che da dipendente presso aziende e agenzie di traduzione. A seconda dell’ambito a cui si è più interessati, si può lavorare in campo giuridico, informatico, letterario, medico-scientifico o audiovisivo.
Lavoro Interprete
L’interprete segue il pensiero che l’oratore comunica in forma orale, ne comprende il significato e lo trasmette in un’altra lingua. Oltre alle competenze del traduttore, deve possedere anche altre doti quali prontezza di riflessi, dizione chiara e gradevole, adattabilità immediata all’oratore e alla situazione ambientale, tatto e discrezione. Un corso pratico come quello offerto dalla San Domenico, consente non solo di imparare le tecniche e i linguaggi specialistici, ma anche di apprendere tutte queste soft skills necessarie per lavorare in qualsiasi tipo di contesto, dalle aziende alle organizzazioni internazionali. L’interprete, infatti, è spesso chiamato ad operare in contesti anche molto prestigiosi come le ambasciate, gli enti diplomatici, l’Unione Europea.
Lavoro Adattatore
Come abbiamo già accennato, oltre al traduttore e all’interprete, fanno parte del mondo della mediazione linguistica anche tutte quelle professioni legate alla traduzione di prodotti audiovisivi. In particolare, l’adattatore ha il compito di tradurre, trasporre e adattare un’opera in lingua straniera, come ad esempio un film, un documentario o una serie tv, nella propria lingua di origine. Per farlo si avvale dell’utilizzo di software professionali, come quelli per il sottotitolaggio e per il sincronismo labiale.
L’esplosione di piattaforme come Netflix, ha generato un enorme richiesta di professionisti con questo tipo di competenze. Il nostro Istituto, comprendendo con largo anticipo la portata del fenomeno, è stato tra i primi ad introdurre il curriculum in Traduzione Audiovisiva tra gli indirizzi di studio e si impegna ogni anno per proporre un’offerta costantemente aggiornata secondo le esigenze del mercato del lavoro.
Punti di forza e miti da sfatare
Abbiamo già visto le differenze tra facoltà di Lingue e Mediazione linguistica per quanto riguarda opportunità lavorative e indirizzi di studio. Ma quali sono i punti di forza nello scegliere il corso per mediatori linguistici presso la SSML San Domenico?
Innanzitutto, la presenza di classi poco numerose, che consentono ai docenti madrelingua di seguire ogni singolo studente step by step. Poi, un altissimo numero di ore in lingua, il più alto in tutto il Lazio. Infine, la presenza di laboratori linguistici e di cabine professionali per l’interpretariato, che consentono agli studenti d’immedesimarsi nella professione.
Lo studio delle lingue e la scelta di un percorso di studi come quello in Mediazione linguistica non è esente da alcuni miti. Proviamo a sfatare i più frequenti:
Per imparare bene le lingue, l’unica cosa da fare è andare all’estero?
Prima di andare all’estero, è necessario avere le basi solide che solo una formazione universitaria può dare. Pertanto, bisogna riflettere bene prima di fare una scelta così importante per il proprio futuro. Se si vogliono imparare realmente le lingue, è necessario intraprendere un percorso di studi tecnico, che preveda non solo lezioni teoriche, ma anche esercitazioni e laboratori linguistici.
Il nostro Istituto, oltre a offrire un metodo didattico pratico e innovativo, aderisce al progetto Erasmus+, che permette agli studenti di vivere esperienze di studio e/o di lavoro fuori dall’Italia.
Vuoi saperne di più? Scopri qui tutti i dettagli del progetto Erasmus+.
La Mediazione linguistica non offre sbocchi lavorativi dopo la laurea?
Questo percorso di studi, proprio a causa del suo essere così “settoriale” e pratico, ha portato la SSML San Domenico ad avere ben l’89,7% di studenti che, una volta laureati, hanno trovato subito lavoro (FONTE ALMALAUREA).
Oltre che nella traduzione e nell’interpretariato, i nostri ex studenti hanno trovato lavoro anche in altri ambiti come l’insegnamento, il giornalismo, la comunicazione e il marketing presso aziende e multinazionali.
Una laurea non garantisce di padroneggiare le lingue?
Molti percorsi universitari non garantiscono l’apprendimento delle lingue, perché privilegiano l’approfondimento degli aspetti culturali. Anche per questo motivo sono nate le SSML, Scuole Superiori per mediatori linguistici che, pur rilasciando dei veri e propri titoli di laurea equipollenti a quelli delle università tradizionali, propongono un’offerta formativa professionalizzante.
La San Domenico, oltre a un metodo d’insegnamento basato su laboratori pratici, aggiunge come caratteristica distintiva la scelta di avere classi poco numerose, che garantiscono agli studenti di arrivare alla laurea con una preparazione eccellente in tutte tre le lingue del proprio piano studi.
Se vuoi conoscere di più sulla Mediazione linguistica, scarica la nostra guida all’orientamento e partecipa al nostro prossimo Openday
Lezioni in streaming e smart working: studiare e lavorare ai tempi del Coronavirus
Fin dall’inizio dell’emergenza causata dal Coronavirus, la SSML San Domenico si è attivata per garantire ai propri studenti la continuità didattica, offrendo l’alternativa più valida alle lezioni frontali in aula.
Ad oggi, siamo la prima Scuola per Mediatori Linguistici a Roma a utilizzare una piattaforma professionale come GoTo Webinar.
Analizziamo, quindi, come avvengono le lezioni a distanza e quali sono le caratteristiche principali della piattaforma che abbiamo scelto di utilizzare.
Lezioni in streaming
Durante lo streaming ragazzi e professori possono vedersi tramite la web cam e interagire, come in una normale lezione in aula. I docenti, inoltre, hanno la possibilità di condividere il proprio desktop, assegnare la parola ai partecipanti e allegare materiale didattico.
Per la condivisione di file come video, slides e documenti, professori e studenti possono inoltre avvalersi di una piattaforma proprietaria interna, di cui la SSM San Domenico è dotata già da diverso tempo, per rendere la didattica ancora più efficiente.
Grazie ai nostri sforzi, siamo riusciti ad attivare la piattaforma in una sola settimana, arrivando a coprire fino quasi al 90% delle lezioni e a raggiungere oltre 100 studenti, che hanno dimostrato da subito grande entusiasmo nei confronti di questo nuovo modo di affrontare la didattica.
GoTo Webinar, come funziona e quali sono i suoi vantaggi
La nostra scelta è ricaduta su GoToWebinar, in quanto permette di creare eventi, video conferenze, corsi online in maniera molto semplice, rispetto ad altri dello stesso tipo, è in grado di gestire un alto numero di partecipanti, questo la rende particolarmente adatta per le lezioni in streaming.
Gli studenti non necessitano di avere un account personale per poter accedere, perché vengono invitati a partecipare direttamente tramite e-mail, mentre al docente la Scuola assegna il ruolo di relatore.
Corsi e lezioni in streaming per tutti, quindi, ma anche smart working per alcuni nostri dipendenti che lavorano da casa, avvalendosi di alcuni tools fondamentali per il telelavoro, tra cui Trello, Google Calendar, Google Drive e Skype. I nostri metodi di Smart working permettono ai nostri dipendenti un adeguato supporto per creare, seguire e sviluppare i nostri corsi online in streaming.
Smart Working
Proteggere la salute degli studenti è importante, così vale anche per i dipendenti, i quali hanno adottato la modalità di lavoro smart.
Oltre al pc e alla connessione internet, strategico è anche l’utilizzo di alcuni tools online, già normalmente utilizzati nel lavoro quotidiano in ufficio, che in questa fase si sono rivelati indispensabili per svolgere al meglio le attività da casa.
Smart Working: quali sono i migliori tools da usare
Skype: è uno dei software di VoIP più famoso al mondo e anche quello più facile da utilizzare. Ideale per le riunioni, ma anche per aggiornare i propri colleghi in tempo reale, grazie al servizio di messaggistica istantanea.
Google Calendar: fa parte dei servizi offerti dal motore di ricerca Google e consente non solo di creare una propria agenda personale, quotidianamente aggiornabile, ma anche di creare uno o più calendari e di condividerli tra gli utenti.
Trello: tool ideale per l’organizzazione del lavoro, permette di creare bacheche personalizzate e checklist, assegnare compiti, allegare file, impostare scadenze.
Google Drive: oltre a Calendar, un altro strumento di Google è Drive, che serve ad archiviare in maniera affidabile qualsiasi tipo di materiale sul cloud. In questo modo, non solo il lavoro non andrà mai perduto, ma tutto il materiale sarà sempre disponibile indipendentemente dal pc che si sta utilizzando.
Ti abbiamo incuriosito? Vuoi saperne di più sui nostri corsi per Mediatori Linguistici?
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Gli studenti della SSML San Domenico incontrano i colleghi americani
Gli studenti provenienti dalla Liberty University, dalla Cairn University e dalla Lee University parteciperanno al progetto “Rome with Purpose” sviluppato in collaborazione con la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici San Domenico.
La SSML San Domenico prepara i propri studenti fin dal primo anno di studi, a vivere e lavorare in contesti internazionali e in ambiti culturali diversi, attraverso iniziative ed eventi atti a favorire lo scambio culturale e linguistico.
Partirà il 2 marzo 2020 a partire dalle ore 15:00 il Rome with Purpose, un evento durante il quale un gruppo di studenti americani, sarà ospite della SSML San Domenico per una serie di incontri e laboratori con gli studenti del corso triennale in Mediazione Linguistica, atti a favorire un’esperienza didattica e di apprendimento multiculturale e multidisciplinare.
La SSML San Domenico si impegna ogni anno a sviluppare programmi di condivisione della cultura e della lingua italiana con studenti provenienti dalle migliori università estere.
“La nostra identità internazionale si rispecchia nel nostro Istituto, nella docenza e nei nostri studenti provenienti da tutto il mondo”.
Grazie alla SSML San Domenico questi studenti, arricchiranno il loro curriculum, familiarizzando con l’Italia, la nostra cultura e imparando la nostra lingua. Mentre per i futuri interpreti e traduttori del corso triennale in Mediazione Linguistica, ancora un’occasione di condivisione, crescita, di scambio linguistico, per scoprire nuovi orizzonti e nuovi punti di vista.
Master post laurea
I master post laurea organizzati da SSML San Domenico
Come abbiamo visto le possibilità offerte dall’occupazione come mediatore linguistico culturale sono numerose e abbracciano molti ambiti lavorativi. Quindi è fondamentale accrescere il proprio livello di conoscenze in base all’indirizzo che si è scelto e una valida possibilità sono i master professionali organizzati dall‘istituto SSML San Domenico.
Master in interpretariato di conferenza
Lo scopo di questo percorso formativo della durata di 6 mesi è incrementare le conoscenze linguistiche e culturali dei principali idiomi europei (inglese, spagnolo, francese e tedesco) e acquisire le competenze tecnico-specialistiche necessarie per svolgere al meglio la mansione di interpretazione simultanea e consecutiva. Si tratta di una qualifica molto richiesta e che, il più delle volte, non può essere raggiunta con i soli studi universitari. Oltre alle tecniche di traduzione simultanea, verranno insegnati codici comportamentali, tecniche di comunicazione e stili diplomatici per poter operare in ambiti internazionali. Al termine del master il professionista potrà lavorare presso aziende private oppure organizzazioni e istituzioni in qualunque parte del mondo.
Master in traduzione audiovisiva
Questo master ha lo scopo di formare figure professionali esperte in tecniche di audiodescrizione per permettere l’accessibilità dei contenuti anche ai non vedenti, doppiaggio e sottotitolazione di opere quali programmi TV, film, documentari e pubblicità. Il percorso di studio ha una durata complessiva di 200 ore con l’aggiunta di un tirocinio. Alla fine il soggetto acquisirà le tecniche necessarie per tradurre nelle propria lingua opere straniere, attraverso l’uso di software professionali e relazionandosi con i responsabili della post-produzione.
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Master in linguaggi tecnico scientifici
Per ambire a carriere professionali di un certo livello in Italia o all’estero, è indispensabile affiancare alla conoscenza delle lingue quella specifica ad ambiti giuridici, politici e scientifici. Il master ha una durata di 6 mesi e forma interpreti e traduttori in linguaggi tecnici, raggiungendo il livello di conoscenza linguistica C2. Ciò permetterà loro di operare in completa autonomia e con totale padronanza della tecnica e dell’etica professionale. Gli sbocchi occupazionali sono innumerevoli e consentono di collaborare con istituzioni italiane e dell’Unione Europea, multinazionali, enti pubblici e privati in ambito scientifico, società operanti nel marketing e turismo, etc.
Master in Hospitality & Tourism Management
Facile intuire come tale percorso formativo sia destinato a tutti coloro che intendono entrare nel mondo dell’hospitality management e del turismo. Le possibilità di lavoro di certo non mancano, soprattutto vista l’elevata proposta turistica del nostro Paese e i milioni di visitatori che giungono ogni anno da tutte le parti del mondo. Per poter accogliere un così elevato flusso di cittadini stranieri e gestire le strutture ricettive, non è sufficiente la padronanza delle lingue ma sono indispensabili competenze a livello economico, giuridico e finanziario. Questo master intende proprio fornire tali conoscenze a coloro che sono interessati a promuovere il turismo in Italia e all’estero.
Master in interpretariato e traduzione giuridica
La professione dell’interprete e del traduttore forense ha avuto un notevole sviluppo negli ultimi anni e questo master vuole offrire le conoscenze sulle terminologie tecniche in campo giuridico e della criminologia forense. Il professionista sarà in grado di operare in abiti come tribunali, studi legali, enti governativi ma anche in settori quali l’editoria giuridica.
Il corso Triennale in Mediazione Linguistica è tra le specializzazioni più apprezzate dagli studenti che si rendono conto come, in una società multirazziale e multiculturale, la conoscenza dei principali idiomi conceda maggiori possibilità occupazionali in moltissimi settori. Oggi in Italia si può conseguire la laurea in lingue dopo soli tre anni di studi e poi decidere se fermarsi oppure proseguire con ulteriori due anni di specializzazione. Chi sceglie la carriera di mediatore linguistico culturale è spesso colto da numerosi dubbi sulle reali opportunità di lavoro che tale qualifica possa offrire. Di seguito cercheremo proprio di capire quali mansioni svolge questa figura professionale e quali corsi post-laurea conviene seguire per migliorare il livello delle competenze.
In cosa consiste la specializzazione in mediazione linguistica?
La professione di mediatore linguistico culturale assicura molti sbocchi professionali e apre le porte della traduzione a 360 gradi. Gli ambiti di impiego sono innumerevoli e svariano da settori come il turismo, per passare alla semplice traduzione di testi letterari fino ad arrivare alla specializzazione in campo economico, giuridico e forense. È indispensabile avere una solida base linguistica con perfetta padronanza nello scritto e nel parlato di almeno due lingue stranire, tuttavia forse non tutti sanno che anche chi è in possesso di un diploma di maturità può iscriversi ai corsi triennali universitari di mediazione linguistica come, ad esempio, quelli organizzati dall’istituto SSML San Domenico.
Alla fine vengono formate figure professionali altamente specializzate in traduzione ed interpretazione, in grado di lavorare presso imprese internazionali, organizzazioni diplomatiche e nei campi dell’assistenza linguistica e della mediazione culturale. Seguendo specifici master post laurea si può cogliere l’opportunità di specializzarsi in determinati settori di carattere tecnico-scientifico, legale e forense.
Sbocchi professionali offerti dalla mediazione linguistica.
Una domanda che molti studenti si pongono dopo aver terminato gli studi e cosa fare una volta ottenuto il titolo di mediatore linguistico. Come anticipato chi sceglie questo percorso formativo si trova dinnanzi a sé numerose opportunità da poter cogliere. Vediamo di capire quali sono le figure professionali più richieste.
Pubblica Amministrazione
Il mediatore ha lo scopo di interagire con cittadini stranierei per risolvere tutte le problematiche interculturali che si possono generare. Ecco quindi che può svolgere la mansione di interprete simultaneo nelle conferenze oppure direttamente presso enti pubblici. Potrebbe anche diventare un mediatore umanitario inviato in zone di crisi in giro per il mondo o collaborare con le forze dell’ordine assumendo la qualifica di consulente linguistico. Non è assolutamente da escludere un impiego con una specializzazione in traduzioni giuridiche.
Aziende private
Anche in ambito privato la richiesta di mediatori linguistici è alta e può andare dal semplice consulente, all’operatore che intrattiene rapporti internazionali e commerciali per conto dell’azienda oppure al traduttore di linguaggi tecnico scientifici.
Lo studente che intende svolgere mansioni di management, consulenza specializzata e amministrazione di uffici e personale, dovrà concentrare gli studi post universitari sull’accrescimento delle competenze, soprattutto, in campo economico e amministrativo.
Organizzazioni internazionali, diplomatiche e umanitarie
In questo caso il mediatore può svolgere le mansioni di interprete e traduttore presso, per esempio, le istituzioni dell’Unione Europea, uffici diplomatici e ambasciate. E’ un’occupazione ideale per chi ama viaggiare ed entrare in contatto con ambienti multirazziali. Si potrà scegliere se lavorare in qualità di funzionario dovendo partecipare a concorsi pubblici indetti dall’UE oppure come libero professionista. Sarà necessario aver acquisito specifiche competenze di carattere economico-amministrativo, indispensabili per avere un’adeguata base di partenza.
Bisogna tenere in considerazione che questo tipo di carriera è decisamente molto impegnativa, soprattutto se si è costretti a viaggiare per il mondo. Si tratta di un lavoro destinato a chi ama le sfide e non ha problemi a stare per parecchio tempo lontano da casa e ridurre al minimo lo spazio destinato alla propria vita privata.
Settore editoria e comunicazione
Anche in questi campi non mancano di certo le opportunità e occasioni di ricoprire importanti ruoli anche in grandi aziende internazionali di marketing e comunicazione oppure presso case editrici, redazioni giornalistiche e agenzie pubblicitarie. Esempi occupazionali sono l’addetto stampa internazionale oppure il doppiatore o sottotitolatore per giornali, radio e TV.
Settore investigativo e forense
Esistono molti corsi post laurea che permettono di specializzarsi in mediazione linguistica con indirizzo in criminologia e linguistica forense. Rappresentano settori molto interessanti e con ampi sbocchi lavorativi vista la minor concorrenza rispetto ad altre figure professionali più comuni e meno richieste. Quella del mediatore linguistico forense è una figura professionale con adeguate competenze linguistiche unite a quelle riguardanti discipline giuridiche, scienze criminologiche, medicina legale, scienze psico-sociali e psichiatriche, nonché in odontostomatologia forense. Un insieme di conoscenze necessarie per poter svolgere il ruolo di mediatore presso forze dell’ordine, uffici legali pubblici e privati, enti governativi, studi legali, tribunali, editoria del settore giuridico, etc.
Turismo
Rappresenta probabilmente uno dei settori con le maggiori possibilità, considerando l’enorme afflusso di turisti stranieri in Italia e la necessità di offrire adeguati servizi per l’ospitalità e l’intrattenimento. Il mediatore, in questo caso, unisce le conoscenze linguistiche con quelle di natura economico-culturale e ciò consente di svolgere mansioni molto dinamiche, di grande interesse e soddisfazione. A tutto questo c’è da aggiungere l’alta probabilità di poter viaggiare all’estero e accrescere la propria esperienza in abito professionale ed umano. Tra le occupazioni principali evidenziamo il manager di strutture ricettive, collaboratore in imprese turistiche private, responsabile delle relazioni estere in musei, tour operator, tour assistant e guida turistica.
Interpreti e traduttori freelance
Per godere della massima flessibilità e libertà si può intraprendere una carriera di traduttore ed interprete free lance. Non ci saranno limiti di nazionalità e di lingue ed è una professione potenzialmente aperta a chiunque si senta di avere le adeguate conoscenze.
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Lavorare con le lingue: sbocchi professionali e lavoro
Sappiamo bene come uno dei principali problemi del nostro Paese sia la disoccupazione giovanile. Ciò riguarda anche chi ha dedicato anni di studio per accrescere le proprie competenze e, tuttavia, deve superare enormi ostacoli per ottenere un impiego. Lavorare con le lingue è il sogno di tutti quelli che vorrebbero unire la passione per le lingue straniere alla carriera professionale.
Un aspetto spesso sottovalutato è come la conoscenza delle lingue costituisca una chiave in grado di aprire innumerevoli porte nel mondo del lavoro. Una dimostrazione di quanto appena affermato è la palese difficoltà di molte aziende nel reperire collaboratori che abbiano un’ottima padronanza di almeno una lingua straniera.
Quindi, se avete dei dubbi sul percorso formativo da intraprendere, una valida scelta è laurearsi in lingue o in mediazione linguistica culturale: rappresenta la vera differenza per riuscire, non solo a trovare un lavoro, ma anche svolgere una professione soddisfacente e ben retribuita.
In questo articolo andremo ad approfondire quali sono gli sbocchi lavorativi di un laureato in lingue, quali sono le lingue più richieste dal mercato del lavoro, quali sono le carriere possibili e i titoli necessari per intraprenderle.
Lavorare con le lingue: quali sono gli sbocchi professionali?
Vorresti lavorare con le lingue straniere? Quali sono le lingue più richieste nel mondo del lavoro? Questi sono quesiti che dovrebbero porsi tutti gli studenti prima di iniziare lo studio di una lingua. Spesso la scelta si basa su gusti personali o semplicemente perché si è più portati per un determinato idioma. In realtà servirebbe valutare con attenzione i futuri sbocchi professionali che una lingua può offrire rispetto ad un’altra.
Le statistiche parlano chiaro è sottolineano come il 70% delle aziende che assumono personale richiedono, quantomeno, la conoscenza di un idioma straniero. Le lauree in lingue e mediazione linguistica sono tra le più ricercate dalle imprese che operano su mercati internazionali e tra le occupazioni con maggiori possibilità di impiego ci sono interpreti e traduttori.
Tornando alla domanda iniziale, per poter lavorare con le lingue, l’inglese costituisce la base di partenza in qualsiasi lavoro ma ci sono altre lingue che assicurano molti sbocchi professionali.
Ti piacerebbe lavorare con le lingue? Se ami le lingue perché non iniziare dalla SSML San Domenico?
Il cinese è una di queste, non solo perché parlato da oltre 1 miliardo di persone, ma soprattutto per gli intensi rapporti commerciali con le aziende del paese economicamente più potente al mondo. Anche il russo è una lingua che offre numerose opportunità vista la frenetica attività di import-export, ma anche per lo sviluppo in altri settori come il turismo: sono milioni i russi che visitano ogni anno il nostro paese.
Un idioma da non dimenticare è l’arabo parlato in 28 paesi distribuiti tra il Vicino Oriente e l’area del Mediterraneo. La conoscenza della lingua araba è un requisito particolarmente ricercato da molte società e in diversi settori come la diplomazia internazionale e il turismo. Un idioma tra i più importanti nel mondo del lavoro è il tedesco che rappresenta la lingua maggiormente parlata in Europa; inoltre la Germania è la locomotiva trainante dell’economia della UE e il 15% dell’import italiano proviene proprio dal paese teutonico.
Lavori ben pagati con le lingue: è fondamentale laurearsi
Per poter collaborare con enti pubblici, organismi internazionali e aziende private è quanto mai opportuno aver conseguito una laurea in lingue oppure in mediazione linguistica. Nella maggior parte dei casi è un requisito fondamentale, senza il quale non si viene assunti nemmeno dimostrando di saper parlare perfettamente la lingua richiesta.
Esistono anche situazioni dove non è necessario aver portato a termine gli studi universitari, tuttavia riguardano occupazioni occasionali svolte per lo più da freelance che cercano di arrotondare le entrate. Per ottenere una posizione stabile con soddisfacente retribuzione, bisogna per forza di cose essere in possesso di una laurea in lingue straniere e un’alta valutazione sarà, senza dubbio, un valore aggiunto.
Il sogno di laurearsi inizia sempre con un Open Day
Lavorare con le lingue: Interprete
lavorare con le lingue: interpreti
Tra i lavori con le lingue più diffusi c’è senza dubbio l’interprete. Le possibilità sono innumerevoli sia in Italia che all’estero e possono riguardare occupazioni saltuarie (fiere, manifestazioni, incontri d’affari, conferenze, congressi, etc.) oppure lavori a tempo indeterminato in grosse aziende o presso l’Unione Europea o altre organizzazioni internazionali (OCSE, ONU, etc.).
Le posizioni lavorative aperte presso l’Unione Europea sono moltissime e in continuo aggiornamento. La conoscenza delle lingue è essenziale per candidarsi.
Gli interpreti sono richiesti anche dalla polizia giudiziaria e dai tribunali per tradurre le intercettazioni o gli interrogatori coperti da segreto giudiziario. Assolutamente da non dimenticare l’occupazione come interprete mediatore culturale da svolgere, solitamente, presso enti pubblici.
Per ottenere questo tipo d’impiego è quasi sempre richiesta la laurea in traduzione e interpretariato, soprattutto lavorando con grandi aziende, enti o istituzioni pubbliche. Più raramente è sufficiente dimostrare di avere le conoscenze necessarie.
Lavorare con le lingue: Traduttore
Uno dei lavori con le lingue più comuni è il traduttore, che rappresenta un’attività molto flessibile potendo operare da casa, in ufficio, come free lance oppure con un contratto da lavoratore dipendente part time o full time. Inoltre c’è la possibilità di specializzarsi in determinati settori quali le traduzioni legali o mediche, con la garanzia di avere una certa continuità lavorativa e ottime retribuzioni.
Lavorare con gli studenti: insegnante di lingua
Cosa c’è di più appagante che condividere la propria passione per le lingue con altre persone. La professione di insegnante può essere svolta in Italia o all’estero e sia presso istituti pubblici che privati: in ogni caso è necessario avere una laurea in lingue, con l’aggiunta di una qualifica per l’insegnamento.
Lavorare nella comunicazione con le lingue: giornalista
Chi ama il giornalismo e vorrebbe lavorare con le lingue e soprattutto mira a diventare un corrispondente all’estero, deve conoscere una o più lingue straniere. Ciò rappresenta anche un grosso vantaggio per coloro che intendono svolgere la professione solo in Italia: le notizie viaggiano alla velocità della luce da un capo all’altro del pianeta e parlare almeno la lingua inglese è fondamentale.
Lavori con le lingue nel commerciale: vendita e aziende di import/export
Il mondo è sempre più globalizzato e ciò riguarda principalmente le attività di import-export. Moltissime aziende italiane, anche di piccole e medie dimensioni, allacciano con sempre più frequenza rapporti commerciali con clienti internazionali. Figure alquanto ricercate sono il responsabile vendite e il rappresentante che abbiano, tra le loro competenze, la conoscenza di una o più lingue straniere. Del resto la comunicazione è un punto fondamentale per il buon esito di una trattativa e parlare con disinvoltura la lingua del cliente permette di instaurare, da subito, un rapporto di fiducia.
Strutture ricettive ed hospitality: settore turismo
Quando parliamo di turismo le opportunità che si presentano ad un poliglotta sono innumerevoli. È risaputo come l’Italia sia un paese che attira ogni anno milioni di visitatori da tutte le parti del mondo; ciò richiede molti operatori e una delle figure professionali con maggior domanda è la guida turistica. Questo tipo di occupazione si è parecchio evoluta nel corso degli anni, divenendo sempre più un impiego altamente specializzato. Basta osservare nelle principali città d’arte i numerosi gruppi di turisti stranieri, soprattutto asiatici, che si affidano a tour guidati per visitare musei, scavi archeologici e luoghi di grande interesse artistico e paesaggistico. La guida oltre a parlare perfettamente la lingua del turista, dovrà avere le conoscenze necessarie per dare spiegazioni storiche e rispondere alle eventuali domande dei visitatori.
Legati al mondo del turismo ci sono altri lavori ben pagati con le lingue. Tra questi evidenziamo il receptionist in grandi alberghi, commessi presso attività commerciali situate in zone di prestigio o località turistiche, personale di animazione in villaggi e navi da crociera e tutte quelle mansioni che offrono servizi ai visitatori stranieri come il noleggio di auto o semplici informazioni.
Lavori ben pagati con le lingue: diplomazia e organizzazioni internazionali
Sono molte le organizzazioni internazionali che ricercano personale qualificato per svolgere la funzione d’interprete e traduttore in ambiti diplomatici. Per collaborare con questi enti è necessario possedere delle ottime competenze. Coloro che decidono di intraprendere tale professione e lavorare, per esempio, con l’UE o la Commissione Europea devono mettere in previsione che il colloquio di lavoro potrà essere svolto in inglese, francese o tedesco.
SSML San Domenico: come diventare mediatore linguistico culturale
La SSML San Domenico è un istituto per la formazione di livello universitario, nato con lo scopo di attirare e reclutare i migliori studenti italiani e stranieri che intendono accrescere le proprie competenze linguistiche e ottenere una laurea in scienze della mediazione linguistica. Per raggiungere gli obbiettivi l’istituto si avvale di un gruppo docenti di prim’ordine (molti dei quali madrelingua), che puntano a formare individui dalle elevate qualità professionali nell’ambito dell’interpretariato e della traduzione.
La SSML San Domenico offre innumerevoli vantaggi tra cui:
- Classi di studio poco numerose per un miglior apprendimento
- Percorsi formativi specifici per determinate professioni (non solo interpreti e traduttori)
- Laboratori linguistici
- Tirocini presso aziende di settore per facilitare l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro
- Adesione al progetto Erasmus per offrire la possibilità di viaggiare e acquisire nuove esperienze
- Ben 10 lingue straniere attive (tra cui russo, arabo, cinese e giapponese)
Tra le varie proposte di studio mettiamo in evidenza il corso triennale in mediazione linguistica che rilascia un titolo equipollente a tutti gli effetti di legge ad una laurea in scienza della meditazione linguistica. Il corso dura tre anni, corrisponde a 180 crediti formati universitari (CFU) e prevede una frequenza obbligatoria alle lezioni, laboratori e seminari.
Il curriculum di studio, per diventare mediatori linguistici, è costituito dalla conoscenza obbligatoria dell’inglese e di una seconda lingua a scelta tra le dieci disponibili. Il corso si preoccupa di completare la formazione attraverso l’approfondimento di discipline economico-giuridiche e tecnico-scientifiche. Al termine del percorso formativo il livello medio di conoscenza della lingua inglese per tutti i laureati è C1/C2 del quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER).
La finalità del corso è formare professionisti nella mediazione linguistica e culturale attraverso l’insegnamento dei metodi e tecniche per diventare non solo interpreti o traduttori, ma anche esperti in relazioni internazionali e diplomatiche oppure professionisti nel settore scientifico e forense. Durante il periodo di formazione sono previsti tirocini presso aziende, enti e università italiane o estere, offrendo allo studente un’esperienza a 360 gradi e facilitando così il suo prossimo inserimento nel mondo del lavoro.
La figura del mediatore linguistico
Chi è il mediatore linguistico?
In un mondo in continua evoluzione, in cui grazie alle tecnologie e ai sistemi di collegamento le barriere sono ormai state eliminate, la comprensione del linguaggio è diventata una delle principali realtà. Comunicare infatti vuol dire comprendere ciò che viene trasferito da un altro individuo. Nel mondo moderno questa situazione a volte è più complessa di quello che si può pensare, dato la presenza di differenti culture e lingue collegate. Capire un testo o quello che viene detto in una conferenza diventa una realtà fondamentale, in particolare nel nuovo sistema economico e sociale. Per questo le figure che sono collegate al settore linguistico sono fondamentali.
Per non incorrere in errori e in situazioni spiacevoli è necessario anche comprendere il contesto di riferimento, ovvero la cultura e le tradizioni che sono collegate a una particolare realtà. Un gesto o una parola in italiano può avere uno specifico significato nel nostro mondo, mentre per un altro Paese potrebbe essere una forma di offesa o un comportamento non consono. Nel sistema globalizzato la nuova figura di mediatore linguistico acquista una valenza sempre più di rilievo. In questo articolo andremo a evidenziare le differenze tra le varie figure professionali collegate alla lingua, in particolare ci soffermeremo sulle caratteristiche di quella del mediatore linguistico e culturale, e come può essere fondamentale un percorso formativo presso la SSML San Domenico.
Le figure professionali collegate al linguaggio
Quando si parla di figure professionali strettamente connesse al mondo del linguaggio si incontrano tre diversi termini che a volte, in maniera erronea, vengono interscambiati: traduttore, interprete e mediatore linguistico.
È importante considerare che i ruoli che svolgono sono molto differenti, ed hanno competenze per quanto riguarda il linguaggio specifiche e connesse alle loro funzioni. Comprendere quali sono i loro compiti è fondamentale al fine di collocare la nuova funzione della mediazione linguistica.
Chi è il traduttore?
Quando si parla di traduzione, ci si riferisce a una tipologia di attività svolta da un soggetto, il traduttore, il quale rielabora un testo dalla lingua di partenza, a quella di arrivo.
Quindi il traduttore ha come punto di riferimento un documento scritto e necessita di conoscere almeno due lingue: quella a cui appartiene il testo da trasformare e quella del richiedente. Naturalmente le competenze di questa figura professionale sono abbastanza ampie, dato che si può specializzare in una particolare tipologia di traduzione, che può riguardare il settore giuridico, o quello medico o un settore tecnico e quindi deve avere una conoscenza per quanto riguarda la materia di riferimento, data la presenza di terminologie specifiche: l’inglese narrativo per esempio è molto diverso da quello tecnico economico o medico.
Cosa fa l’interprete?
Un interprete è una figura specializzata nella traduzione orale di una lingua straniera. L’interprete potrà svolgere il suo compito in simultanea, quindi rivolgendosi a una platea dotata di auricolari per ascoltare la sua traduzione e svolgerà il suo lavoro in una cabina professionale insonorizzata dotata di cuffie per ascoltare il discorso del relatore e di un microfono per riportare simultaneamente quanto detto. Potrà anche trasferire un’informazione ad un singolo individuo bisbigliando all’orecchio e questa tecnica è chiamata chuchotage ed è una variante dell’interpretazione simultanea. L’interprete potrà utilizzare anche la tecnica della consecutiva: l’oratore parla per un intervallo di tempo che va da 5 a 15 minuti, l’interprete prende appunti e alla fine dell’intervento del relatore riporta quanto detto fino a quel momento. La sua funzione è quella comunque di permettere la comprensione della lingua orale.
Il mediatore linguistico
Sia l’interprete che il traduttore sono delle figure che svolgono la funzione di ponte tra due mondi, collegandoli e permettendo quindi la comprensione di un testo scritto, oppure orale . Nel mondo moderno, dove non solo si vengono a incontrare le lingue ma anche le culture, nasce l’esigenza di una figura professionale differente, che abbia capacità linguistiche ampie e che però conosca anche gli elementi che caratterizzano una specifica realtà sociale.
In questa situazione si colloca il mediatore linguistico. L’etimologia della parola ci permette di comprendere quale sia il suo compito. La mediazione infatti è una realtà presente in diversi settori: civile, familiare, didattica, organizzativa e penale. Il termine indica l’intervento di un soggetto: il mediatore, il quale interviene tra due parti permettendo quindi una comunicazione diretta tra persone che non si comprendono perché parlano lingue diverse, hanno usi e costumi diversi.
Cosa fa il mediatore linguistico?
Rendere possibile la comprensione, è quello che caratterizza la mediazione linguistica, ma non è l’unica realtà strettamente connessa a questa figura. Un mediatore linguistico dovrà avere una conoscenza molto approfondita di una o più lingue, non solo dal punto di vista tecnico, ma con una visione a 360°. Infatti non basta aver appreso la lingua ma sarà necessario anche una conoscenza delle istituzioni, della cultura e della tradizione del Paese di origine. La completezza culturale non è una realtà opzionale ma parte integrante del lavoro di un mediatore. Come collegamento tra due mondi il suo compito è quello non solo di permettere la comprensione del linguaggio, ma anche di tutti quegli aspetti che sono collegati. Per fare un esempio semplice, basta considerare che nel mondo occidentale la stretta di mano è la forma di saluto più comune, mentre in alcune culture orientali il contatto è considerato come un atto sconveniente. Grazie alla conoscenza del mediatore linguistico, potranno essere non solo eliminate tutte le barriere del linguaggio, ma anche i conflitti tra culture, rendendo più semplice qualunque forma di interazione.
Differenze tra mediatore, traduttore e interprete
Se quindi si affiancano le varie figure professionali collegate al mondo del linguaggio, si può quindi evidenziare quali possono essere le differenze. Nel caso del traduttore, la competenza è strettamente collegata a una o più lingue e al contempo a un testo scritto; l’interprete invece ha una funzione connessa al linguaggio orale, mentre il ruolo del mediatore linguistico non solo riguarda l’ambito tecnico ma anche le componenti culturali e sociali che sono strettamente connesse alla lingua.
Perché iniziare la carriera di mediatore linguistico
In una società in cui i contatti tra differenti culture sono ormai una realtà quotidiana, il ruolo di un mediatore linguistico diventa fondamentale in settori sempre più ampi: dal giornalismo all’editoria, dall’ambito legale a quello commerciale, dal sociale al mondo aziendale. Negli ultimi anni la ricerca di soggetti che abbiano queste competenze è cresciuta. Ormai sono sempre di più le persone che decidono di intraprendere questo tipo di formazione per specializzarsi nella mediazione linguistica. I vantaggi sono diversi sia dal punto di vista professionale che economico.
Lavoro mediatore linguistico
Come si è evidenziato l’area di competenza del mediatore linguistico è molto ampia. Sarà quindi possibile trovare lavoro in moltissimi settori che sono direttamente o indirettamente collegati con il linguaggio:
– settore del linguaggio orale: si comprendono le attività che sono collegate al ruolo di mediazione linguistica come l’interprete in istituzioni pubbliche, enti privati e l’interprete di conferenza;
– settore turistico aziendale: il mediatore sarà necessario come guida turistica, nel ruolo di mediatore culturale, nelle strutture ricettive e del turismo, nei tour operator, nelle agenzie di viaggi, nel customer care delle aziende internazionali, nelle società di import export, in compagnie aeree e nelle agenzie di spedizioni internazionali;
– settore legato alla comunicazione e alla scrittura: la sua figura diventa fondamentale nelle agenzie di comunicazione, nell’editoria, nella traduzione di documenti e di libri, negli uffici stampa internazionali, nell’organizzazione di eventi;
– settore legale: vi sono ampi sbocchi professionale all’interno di studi legali, oppure come consulenti nei tribunali e nei vari compartimenti legati alla criminologia;
– settore sociale: negli ultimi anni, si è posto anche una necessità di avere mediatori linguistici per intervenire nei rapporti con i soggetti in fuga da Paesi sottoposti a crisi economica, al fine di essere elemento di collegamento tra la loro cultura e quella italiana ed Europea;
– settore privato: sarà infine possibile svolgere le attività di mediatore anche in modo privato, aprendo un’agenzia e svolgendo tale attività come free-lance.
Quanto può guadagnare un mediatore linguistico?
Come tutte le attività vi sono diversi fattori che influenzano il rendimento economico. La figura di mediatore linguistico è abbastanza remunerativa. In base alla tipologia di attività che verrà svolta e nel settore di competenza, si potrà ricevere un guadagno netto che sia tra i 10 € e i 15 € all’ora. In particolari casi si potrà arrivare anche ai 30 €.
Come diventare mediatore linguistico
Ma come si diventa mediatore linguistico? In primo luogo è necessario avere un diploma di scuola superiore che non sia necessariamente di un liceo linguistico.
Il passo successivo è quello di scegliere un corso di studi universitario in mediazione linguistica, come quello presente nel piano di studi della SSML San Domenico, e successive specializzazioni che porteranno quindi all’ampliamento delle competenze.
La formazione della SSML San Domenico
La Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Roma San Domenico, permette a tutti coloro che vogliono intraprendere questa strada di ricevere una formazione completa e strutturata, attraverso un percorso strutturato in tre anni che si conclude con la laurea in Scienze della mediazione linguistica (classe L 12).
Tutti i docenti sono scelti solo tra professionisti del settore, con una conoscenza linguistica di madrelingua e un’esperienza specifica in questo campo.
Vengono attivate 10 lingue differenti e l’’offerta formativa prevede lo studio di 3 lingue (l’inglese obbligatorio e due lingue a scelta tra le dieci erogate). Il percorso non è solo teorico, ma anche pratico e professionalizzante mettendo a disposizione degli studenti tirocini, workshop formativi e collaborazioni con esperti del settore. Il fine è quello di far acquisire le conoscenze culturali e tecniche e di inserire lo studente nel mondo del lavoro. L’istituto è dotato di apparecchiature multimediali d’avanguardia, di laboratori linguistici e di cabine professionali.
Perché scegliere la formazione della SSML San Domenico
Grazie al piano formativo previsto dalla SSML San Domenico non solo si avrà una competenza completa ma si riceverà anche un indirizzo in un settore specifico in ambito professionale.
La qualità della formazione è uno dei punti di forza dell’ istituto di grado universitario. Altro punto di forza sono le classi poco numerose che per permettere ad ogni studente di essere seguito in maniera attenta e permettono di adottare un metodo didattico interattivo per un migliore apprendimento delle lingue.
Il risultato è un tasso di abbandono solo dell’1%. Inoltre sono previsti anche master professionali e corsi di alta formazione .
La SSML San Domenico è la scelta giusta per intraprendere la carriera di Mediatore Linguistico e entrare con conoscenza e sicurezza nel nuovo mondo del linguaggio.
Professione Traduttore: teoria e pratica alla SSML San Domenico
Professione Doppiaggio: gli studenti alla San Domenico lavorano già.
Nell’ottica di conferire ai propri studenti opportunità lavorative già durante il periodo di formazione, la SSML San Domenico collabora con diverse aziende e associazioni fornendo servizi professionali quali interpretariato, traduzione, adattamento e sottotitolazione.
Ed è proprio in quest’ultimo ambito che recentemente abbiamo selezionato ed inserito alcuni dei nostri studenti più meritevoli provenienti dai corsi magistrale e triennale per avviare offrendo loro un tirocinio di traduzione, adattamento e sottotitolazione di alcune importanti opere televisive.
Learn By Doing per i futuri traduttori dell’audiovisivo.
Un team dedicato, formato attualmente da 12 studenti, è impegnato nella lavorazione di diverse opere nelle lingue inglese, francese e spagnolo. Le tecniche utilizzate corrispondono a quelle insegnate durante il percorso triennale dai nostri docenti, i quali condividono l’idea di una formazione basata sul learning by doing, ossia un apprendimento il cui principio si fonda sulla continua applicazione delle nozioni teoriche nel campo pratico.
Il tutto si svolge sotto la supervisione e la direzione del Prof. Marco Saudella, responsabile del coordinamento degli studenti nelle varie fasi del progetto e della selezione di nuovi candidati tirocinanti da inserire in progetti analoghi.
Scopri il Master di Adattamento e Traduzione Audiovisiva della SSML San Domenico.
Questo progetto, oltre ad offrire agli studenti partecipanti la possibilità di entrare a stretto contatto con i settori sopra citati, amplia la platea di clienti che si affidano alla rete di tirocinanti della SSML San Domenico, consapevoli di ricevere un servizio di alta qualità e professionalità.
Non solo adattamento e sottotitolazione, dunque, ma la concreta e continua possibilità di immergersi a livello pratico in tutti i settori lavorativi che coperti dai nostri insegnamenti vengono trattati durante la formazione triennale.
Cos’è una SSML?
La SSML Scuola Superiore per Mediatori Linguistici è una derivazione delle Scuole Superiori per Interpreti e Traduttori (SSIT), regolata dal decreto Ministeriale n. 38 del 10 gennaio 2002 e abilitata al rilascio di un titolo di studio equipollente a tutti gli effetti al diploma di laurea rilasciato dalle Università al termine di un percorso triennale in Scienze della mediazione linguistica (classe L 12).
L’obiettivo principale del percorso formativo è quello di fornire una approfondita conoscenza in almeno due lingue straniere e una solida cultura di base ma soprattutto conditio sine qua non, un’eccelsa e accurata padronanza della propria lingua madre.
Durante i tre anni di corso lo studente analizzerà le varie tecniche necessarie per svolgere un lavoro di traduzione o interpretariato, in modo da sviluppare specifiche competenze linguistico – tecniche sia scritte che orali, e avere un approccio pratico verso il mondo del lavoro.
La traduzione nelle SSML
La traduzione è l’adattamento di un testo da una lingua di partenza ad una lingua di arrivo. Fondamentale è la capacità di compre犀利士
ndere il testo originale, conoscere il pensiero di chi scrive, inquadrare il momento storico, culturale, politico e quindi trasporre nella lingua di arrivo in maniera puntuale tutte le sfumature, i toni e il pathos dell’opera o dello scritto di partenza
È chiaro che tradurre un testo di Shakespeare, di Baudelaire, di Lope De Vega, richiederà un’abilità traduttiva maggiore rispetto a un volantino pubblicitario o a un articolo di giornale. Tradurre un attuale articolo di cronaca richiederà sicuramente una buona conoscenza della lingua, ma la traduzione sarà molto lineare e schematica, senza subordinate o frasi particolarmente complesse, il tono è più immediato.
Analizziamo un testo classico noto a tutti:
“O Romeo, Romeo, wherefore art thou Romeo? Deny thy father, and refuse thy name! or if thou wilt not, be but sworn my love, and I’ll no longer be a Capulet.”
Tradurre in maniera corretta la famosa scena del balcone di Romeo e Giulietta richiederà non solo un’ottima conoscenza della lingua inglese, ma anche della lingua italiana. È importante, infatti, mantenere lo stesso linguaggio formale usato dall’autore:
“ Oh Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre, e rifiuta il tuo nome! O, se non lo vuoi, tienilo pure e giura di amarmi, ed io non sarò più una Capuleti.”
L’interpretariato nelle SSML
L’interpretariato è una comunicazione o meglio una traduzione orale e gestuale tra due o più persone che non condividono lo stesso codice linguistico
Anche lo studio dell’interpretariato nelle SSML viene svolto step by step.
Verranno studiate le tecniche per approcciarsi alla consecutiva e alla simultanea : la price de note o presa di appunti e la tecnica di memorizzazione per essere in grado di memorizzare un discorso o meglio memorizzare concetti e parole chiave per poi riportare quanto detto nella lingua di arrivo.
La consecutiva rappresenta una tecnica a metà strada tra memorizzazione e simultanea: si tratta infatti, di ascoltare un oratore mentre espone il suo discorso e prendere una serie specifica di appunti in modo da ricordare i punti salienti; solo quando l’oratore avrà finito di parlare, entrerà in gioco l’interprete che, leggendo gli appunti presi, riuscirà a tradurre quanto detto. È chiaro che anche il lavoro di memorizzazione rappresenta un elemento fondamentale, per la riuscita dell’interpretazione. Dulcis in fundo la simultanea. Sicuramente è un lavoro più impegnativo, quasi innaturale. In effetti lo studente dovrà abituarsi a compiere contemporaneamente una serie di azioni molto impegnative: ascoltare, comprendere e tradurre e infine riportare il discorso all’ascoltatore.
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